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La chiesa parrocchiale - Unità Pastorale "Il Sicomoro"

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La chiesa parrocchiale

Originariamente la Parrocchia era di proprietà dei Padri Olivetani  di San Lorenzo  di Cremona, che la ressero fino al 1798.    La chiesa parrocchiale, titolata a San Martino Vescovo, e originariamente anche a San Fermo e a San Rustico, venne fatta costruire nell'anno 1770 dagli stessi Padri Olivetani.
Anticamente la chiesa parrocchiale si trovava a mezzodì del cimitero in un campo di proprietà della famiglia Barbò; questa chiesa venne demolita e se ne costruì una nuova su un fondo (l’attuale) chiamato campo Chiutta, acquistato grazie alle offerte degli allora abitanti di “Levata di sopra” (Levatini) e donato ai Padri Olivetani, patroni della vecchia chiesa.
La prima pietra della nuova chiesa parrocchiale venne benedetta il 27 Agosto dell’anno suddetto da Padre Stanislao Maria Manara, economo generale del cenobio di San Lorenzo di Cremona e la prima messa fu celebrata nel Natale del 1772 dal primo parroco di Levata: don Antonio Archeri.
Poiché la Chiesa, fin dalla sua fondazione si rivelò insufficiente per il numero dei fedeli, si pensò in seguito d’aggiungere alla navata centrale, due navate laterali: l’opera fu compiuta da don Lorenzo Ambroggi nel 1922.
L'edificio è esposto a mezzanotte, è lunga 17.75 metri, larga m. 7.60, alta 12 metri. Il campanile, alto 30 metri, fu costruito nel 1770, poi ristrutturato probabilmente con l’ampliamento della chiesa.
Durante la guerra e negli anni che seguirono fino ai primi anni ’60, la parrocchia fu guidata da don Ettore Magnani che si occupò prevalentemente della pastorale e dell’oratorio. All'esterno del muro dell’edificio adibito a oratorio prospiciente i giochi dei bambini, egli fece costruire una nicchia per la Madonna a protezione dell’oratorio. Per ragioni di salute don Ettore si ritirò nel 1963, ma continuò ad abitare in paese fino al giorno della sua morte, avvenuta nell'ottobre 1983. Per sua volontà e per volontà della sua governante, la sig.ra Marcella Molinari, grazie ad un loro lascito, fu possibile costruire nei primi anni ’90 la bussola della chiesa.
A metà degli anni ’60, don Luigi Alberti, parroco di Levata dal 1963 al 1968, provvide a ricostruire il pavimento della chiesa in marmo e a rifare il basamento delle colonne.
Nel 1968 don Angelo Conca, appena nominato parroco, comprò l’altare della mensa con due leggii posti a fianco dell’altare. Secondo le nuove norme liturgiche stabilite dal Concilio dispose l’altare ai piedi del presbiterio, come il centro verso il quale converge l’attenzione di tutta l’assemblea. Negli anni successivi venne ricostruito il tetto della chiesa e rilucidato il pavimento; furono sostituiti i banchi, ormai secolari, con nuovi più adatti alla partecipazione liturgica. Un nuovo organo liturgico, il confessionale insonorizzato, il restauro del coro e dell’armadio ottocentesco adibito agli abiti sacri, l’impianto fonico, le campane elettrizzate, le nuove finestre e porte laterali della chiesa furono tra gli interventi principali compiuti da don Angelo nella chiesa parrocchiale.

INTERNO
Nell'interno della chiesa sono disposti tre altari: l’altare maggiore, nella navata in cornu evangelii l’altare del Sacro Cuore e in cornu epistolae l’altare della Madonna. La chiesa è sobriamente decorata e non presenta interesse dal punto di vista artistico, tranne per un affresco sotto la volta del presbiterio, rappresentante la fede, del pittore Gaetano Cresceri di Brescia, risalente al secolo scorso. Degna di nota anche la bella statua  in legno di San Francesco di Paola, scolpita nel 1700, come risulta da un documento del 23 aprile 1714.
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